Blog

Il Mister Wolf della programmazione: intervista a Daniele Manca

Antonio Bergero

Antonio Bergero, 17 novembre 2021 | ExtraOrdinary People

Continua la nostra rubrica “ExtraOrdinary People”, una serie di blog post in cui vi presenteremo le persone che lavorano in Extra Group e che hanno contribuito al successo dell’azienda attraverso un percorso di crescita professionale particolarmente virtuoso.

Oggi è il turno di Daniele Manca, Software e Automation Developer per Extra Red. Daniele è giovane, ha 29 anni, ma ha già una buona seniority: dopo diversi progetti da programmatore Java, ora si occupa di DevOps.

Ma scopriamo la sua storia direttamente dalle sue parole.

Extra Group: Ciao Daniele, grazie per aver accettato di fare due chiacchiere per la nostra rubrica “ExtraOrdinary People”. Dicci subito qual è il tuo ruolo in Extra Red e tre cose su di te che vuoi che tutti sappiano.

Daniele: Ciao, in Red faccio parte dell’area DevOps. Su di me posso dire che mi piacciono le sfide lavorative e quella che sto affrontando adesso in Extra lo è: si tratta di un grosso progetto per una piattaforma di servizi bancari, un sistema molto grande e complesso. Ci sto lavorando già da undici mesi e mi sembra che stia procedendo bene.

Per quanto riguarda la sfera personale, adoro la musica, infatti la ascolto anche spesso lavorando, mi aiuta a concentrarmi. La mia passione è il punk ma ascolto anche altri generi. I NOFX sono tra i miei gruppi preferiti, sin da quando ero un ragazzino! Poi adoro lo sport, sia guardarlo che praticarlo: seguo il calcio, l’Inter in particolare, anche il basket dell’NBA ma senza tifare una squadra, solo per lo spettacolo. Per non farmi mancare nulla, gioco a calcetto con gli amici, vado a correre e, quando posso, pratico anche kickboxing.

EG: Qual è il tuo background professionale/accademico?

DM: Ho studiato informatica all’Università di Pisa, città che mi ha accolto ormai dieci anni fa dalla Sardegna, alla quale mi sento sempre molto legato. Alle scuole superiori mi piaceva la matematica e risolvere i problemi: la programmazione mi è così sembrata una via più pratica per seguire questa passione: risolvo sempre problemi, un po’ come il Mister Wolf di Pulp Fiction.

Lavorativamente parlando, ho iniziato come sviluppatore Java, occupandomi soprattutto di middleware, per poi passare al mondo delle automazioni sotto proposta del management di Extra Red.

EG: Ti va di raccontarci brevemente perché hai scelto di entrare in Extra Group?

DM: Ho scelto di entrare in Extra perché, conoscendo alcuni ragazzi che ci lavoravano, sapevo dell’ottimo ambiente lavorativo e delle possibilità di crescita professionale che avrei potuto avere. Questo mi ha spinto a richiedere il tirocinio per la laurea in Extra Red e, successivamente, a rimanere come dipendente.

EG: Quale sono le tecnologie che usi di più?

DM: Al momento le tecnologie che mi ritrovo ad utilizzare sono principalmente Jenkins, Openshift e Docker, ma “collateralmente” sono molte di più.

EG: Qual è la parte che ti appassiona di più del tuo lavoro?

DM: Osservo con molto interesse quanto l’approccio DevOps, ormai in uso da tempo in tante realtà, dia i suoi frutti in termini di cambio d’approccio nei modelli di sviluppo di progetti complessi. Più che una tecnologia in particolare, mi piace vedere quanto questa “filosofia” si stia diffondendo, vista la sua utilità e i risultati che si ottengono. DevOps, in qualche modo, abbatte i muri tra i reparti: non c’è più separazione tra chi sviluppa e il resto del team. Tutto questo porta molti risultati perchè dona flessibilità e un ampio raggio di risoluzione dei problemi.

EG: Dacci 3 validissime ragioni per cui una persona dovrebbe venire a lavorare in Extra Red!

DM: L’ambiente lavorativo e la simpatia dei colleghi. Mi trovo davvero bene, sia nel lavoro che nelle pause ma, soprattutto, durante i Team Building, che sono la mia seconda ragione: siamo stati a Lucca in una struttura dove c’era anche la piscina, abbiamo fatto una grigliata tutti insieme. Oppure, un’altra volta, siamo andati sulle Alpi Apuane per seguire un corso di cucina: fare un po’ di “casino” assieme unisce.

Come terza ragione direi la possibilità di crescita professionale: nel giro di poco tempo ho ampliato molto le mie competenze e sono sicuro di essere ben lontano dall’aver finito di imparare.

EG: Grazie, hai a disposizione ancora qualche riga per condividere con noi il tuo motto preferito.

DM: Non ho un motto preferito, perché non sono un supereroe! Però posso citarvi questa frase di una serie tv Comedy, Brooklyn 99, che mi ha sempre fatto ridere: “Life is a party and I’m the piñata”.

Mi piace immaginare una festa dove tutti si divertono e io vengo bastonato, come la pignatta, ma solo perché credo di saper ridere dei miei problemi.

EG: Bella frase… quindi, riesci sempre a mantenere la serenità anche nelle situazioni di difficoltà?

DM: “Diciamo che ci provo, sì!”.

Vuoi entrare anche tu a far parte della grande famiglia di Extra Group? Scopri le posizioni lavorative aperte!

LAVORA CON NOI

Lascia un commento